Mentre mi trovo
dal lato sbagliato della città.
Assalito da un'emozione
che s'arrampica sottopelle.
Sagace mi avvolge e mi travolge,
mi inchioda dall'interno.
Ancorato al terreno inzuppato
sotto la pioggia battente che...
bagna le ossa dell'anima,
mi sta immobilizzando.
Un suono solitario
avvolge un palcoscenico vuoto,
e mi ritrovo dentro una gabbia
fatta su misura,
la trappola più mortale mai tesa
a portare la croce
più pesante mai costruita.
E ti ringrazio per avermi portato qui,
per avermi mostrato casa
e fatto capire la differenza
tra il Paradiso e l'Inferno,
mentre sprofondo in una pagina
per scrivere queste lacrime.
Ho scoperto
il calore e le più tossiche,
dolci profumate lenzuola
che aderiscono alla nudità
dell'essere.
Sto annegando al tempo
di un suono disperato.
E ti ringrazio
per avermi portato qui,
per avermi mostrato casa,
per aver scritto queste lacrime.
L'avrei dovuto capire
dal primo momento che
Dio mi ha inviato
l'unico vero Amore.
E io non l'ho capito.
Sono stato tutto sbagliato,
dall'inizio alla fine.
(Alzo bandiera bianca, mi arrendo.)
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