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lunedì 18 luglio 2011

Pensieri di...


Siamo rimasti soli
Soli con noi stessi
Nei nostri silenzi
Assordanti.

Tanta rabbia sagace
Emerge sottopelle
Attraverso un brivido
Si abbarbica come formiche operaie.

L'immobilità del tempo
mentre tutt'intorno fugge, cambia, muta e non torna più
La mia quotidianità ed eguale a una
Fotocopiatrice impazzita delle mie giornate.

Il senso di solitudine ingombrante
Anche tra gli amici più Cari
Sulla mia anima giace immobile
Diventa sempre più grande e pesante quel senso di vuoto.

Sentirsi come un pugile finito al tappeto
dopo aver incassato tanti colpi pesanti
... che ha resistito fin quando ha potuto,
Ha retto ma adesso è lì finito giù.

Le urla della vita che ha intorno
non riesce ancora a sentirle,
non sente nemmeno l'arbitro contare...
sa che deve contare sulla sola forza delle sue braccia

ma è esausto ha poca forza
dentro è troppo ferito
dalla vacuità della sua realtà
che lo inghiotte in giornate noiose.


Sbocceranno ancora fiori,
dopo che son passati
I carri armati?
Pianterò un fiore per ogni istante migliore.


Riuscirà il filo d'erba a penetrare,
Delicatamente ma deciso
il cemento armato per vedere il sole?
c'è la farà se avrà Amore per la vita!

Dalla ceneri di quello che è rimasto
Guardo il cielo grigio
ho capito cos'è una giornata uggiosa
Assaggiandola.

Silenzi che vogliono dire tanto
Han perso la strada delle parole
Smarrendosi su queste righe
Disperate.

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