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lunedì 30 novembre 2015

Pazzi pensieri

sabato 28 novembre 2015

Il Potere e il denaro

sabato 14 novembre 2015

Esplosione improvvisa

Candele accese per ricordare le vittime dell'efferata violenza di tutte le guerre e di tutti gli attentati terroristici di ieri, di oggi è...

domenica 8 novembre 2015

Avi vs Mr. Green


Re-Evolve-Re



Sion M 10


Cloud Atlas *


Cloud Atlas


Ascolti & Suoni


Ad un incrocio di sguardi


Stella del Mattino


La fine e l'inizio


sabato 7 novembre 2015

Appartenenze Astrali


Andare


Cos'è un Bambino Indaco


Cos'è un Bambino Indaco? E perché li chiamiamo Indaco? Innanzi tutto, la definizione: un Bambino Indaco è tale se esibisce un nuovo e insolito insieme di attributi psicologici e adotta un modello di comportamento generalmente non documentato in precedenza. Questo modello include fattori unici comuni, che suggeriscono a coloro che interagisco no con questi bambini (in particolare i genitori) la necessità di cambiare il modo in cui li trattano e li educano, al fine di raggiungere un equilibrio. Ignorare tali nuovi modelli comportamentali significa potenzialmente creare disequilibrio e frustrazione nelle menti di questi nuovi e preziosi esseri. Il presente capitolo si propone di identificare, precisare e convalidare gli attributi di un Bambino Indaco.

Sembra che esistano vari tipi di Indaco, e li descriveremo nel corso del capitolo, ma intanto possiamo darvi indicazioni sui modelli comportamentali più comuni fra loro. Ne riconoscete qualcuno?

Ecco una lista contenente dieci fra i più comuni tratti dei Bambini Indaco:

• Vengono al mondo con un senso di regalità (e spesso si comportano di conseguenza).

• Hanno la sensazione di "meritare di essere qui" e sono sorpresi quando gli altri non lo condividono.

• L'autostima per loro non costituisce un problema.

• Spesso sono loro stessi a dire ai loro genitori "chi sono".

• Hanno problemi con l'autorità assoluta (che non dà spiegazioni né scelte).

• Si rifiutano di fare determinate cose, ad esempio, fare la fila è difficile per loro.

• Diventano frustrati se costretti a interagire in sistemi orientati ritualisticamente, che non richiedono il ricorso al pensiero creativo.

• Spesso intravedono un modo migliore per fare le cose, sia a casa che a scuola, il che li fa sembrare dei "demolitori di sistemi" (non si conformano a nessun sistema).

• Appaiono antisociali, a meno che non siano circondati da persone simili a loro.

• Se non hanno intorno persone con una consapevolezza simile alla loro, spesso si chiudono in se stessi, avendo la sensazione che nessun altro essere umano li capisca.

• La scuola spesso rappresenta per loro una prova estremamente difficile a livello sociale.

• Non rispondono alla disciplina che instilla il "senso di colpa" (del tipo "Aspetta di vedere cosa succede quando torna a casa tuo padre e vede cosa hai fatto").

• Non sono timidi nel farvi sapere ciò di cui hanno bisogno.
tratto dal libro: I Bambini Indaco
Di: Lee Carroll, Jan Tober

martedì 3 novembre 2015

Muoversi

Qualcosa spinge fuori i miei pensieri
mentre rimango giù...
appollaiato a chiedermi 
perché son qui
e non lì.
Penso di muovermi
di scappare via da qui
ma non vado da nessuna parte
darei tutto per prendere
solo ciò che è giusto
ma non è ciò che e giusto
quello che mi serve 
adesso...
è ora di fare appello 
alla vita che conduco.
Equilibrista squilibrato
in bilico sul filo di una vita
spezzata.
Mi concederò un'altra occasione
una ricaduta, 
un nuovo tentativo
di spiccare il volo
ma ho bisogno di te
anima mia 
come il mio cuore 
ha bisogno di battere
ma non c'è niente di nuovo
e ho paura
le emozioni spingono
cercano di tornare
non le posso fermare
e tempo di camminare
di corrergli incontro
correre fin quando non riuscirò
più a camminare

"Non avrei mai creduto 
di pareggiare i conti con me."

Poesia protetta dai diritti d'autore. Pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633 e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.

Distante

Appollaiato 
a testa in giù
sul ciglio della vita
simile ad una candela 
accesa che va consumandosi
ci scivola ai lati inosservata
la morte.
Solo a contare gli anni
il passato è dietro l'angolo
col sorriso meschino
ed il pugnale sporco di sangue
il suo sguardo d'assassino,
sanguinante
giace la speranza
tra vecchie strade
lastricate di sogni
infranti.
Mercanti in festa
ora che:
ci hanno ucciso il futuro.
Fermo. Muto. Immoto.
Osservo...
questa realtà fittizia
in un mondo immondizia
in mezzo alla gente
indifferente
mentre tutt'intorno
l'inverno proclama
la sua idea col freddo
venti taglienti...
rimango distante
tra milioni di passanti
...incuranti che vanno avanti
come se fosse niente.

Poesia protetta dai diritti d'autore. Pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633 e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza l'autorizzazione dell'Autore.